sabato 18 dicembre 2010
Napolitano: L'Italia è terra di migranti
''In occasione della 'Giornata Internazionale del Migrante' e in prossimità dell'inizio del nuovo anno, che segna anche il 150esimo anniversario dell'unità d'Italia, rivolgo un saluto augurale - scrive il capo dello Stato - ai molti emigrati italiani all'estero e ai loro discendenti, e ai tanti stranieri immigrati nel nostro Paese. L'Italia si caratterizza per il fatto di essere una terra di migranti, e la storia di questo fenomeno avrà il posto che le spetta anche nelle celebrazioni del 150esimo della nostra Unità. Con il tempo l'emigrazione italiana si è notevolmente ridotta, ma non è mai cessata e, anzi di recente ha registrato una ripresa.
''Ma l'Italia - prosegue Napolitano - è oggi soprattutto un Paese di immigrazione. Un'immigrazione che costituisce ormai parte integrante della popolazione. Sono già molti i figli di immigrati nati qui, è ampia la presenza di bambini e ragazzi nelle scuole, sono numerosi gli immigrati che comprano casa. L'immigrazione contribuisce a ridurre carenze di popolazione in età produttiva e di manodopera, in particolare per alcuni tipi di lavori e di qualifiche. Solo la presenza di immigrati consente alle imprese di produrre e alle famiglie di essere aiutate nella cura dei propri cari. Inoltre gli immigrati rappresentano oggi una quota significativa non solo dei nuovi occupati, ma anche dei nuovi imprenditori. Bisogna ricordare sempre questi dati fondamentali. Non si devono sottovalutare le difficoltà da affrontare e i problemi da risolvere, ma questa attenzione non deve oscurare l'imprescindibile contributo che l'immigrazione sta dando e darà al nostro Paese e l'esigenza di facilitare l'integrazione fondata sul rispetto reciproco, sul riconoscimento dei diritti di quanti sono giunti in Italia e vi risiedono laboriosamente osservandone le leggi''.
L'Italia è terra di migranti, e se da una parte occorre fermare la "emorragia" di talenti nazionali verso l'estero, dall'altra occorre avere presente "l'imprescindibile contributo" che l'immigrazione fornisce al nostro Paese e favorire quindi "l'integrazione fondata sul rispetto reciproco". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La fuga di cervelli è una "debolezza" del nostro sistema, ha aggiunto.
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