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domenica 24 ottobre 2010

Gli interrogatori di Michele e Sabrina Misseri I verbali


AVETRANA - Sabrina è sicura: «Mio padre ha ucciso Sarah e mi ha tirato un tranello». Gli investigatori hanno un´altra certezza: «Suo padre non mente. Sarah l´ha uccisa anche lei». Mariangela, l´amica aveva avuto qualche sospetto: «A me i dubbi mi sono venuti subito, secondo me la voce di Sarah l´ha sentita lei e qualcosa ha visto pure». Michele Misseri aggiunge: «Sabrina mi disse: "Fai presto, sta arrivando Mariangela, la devo bloccare"». Eccole le voci dei protagonisti del caso Sarah Scazzi raccontate da loro stessi in più di mille pagine di nuovi verbali. «Le studieremo, vogliamo ricorrere in Cassazione», spiegano gli avvocati della Misseri, Emilia Velletri e Vito Russo che tengono a precisare: «Mai abbiamo detto che Misseri sia stato imboccato da nessuno ma solo che le sue nuove dichiarazioni fossero indotte dalla necessità di non apparire come un mostro».
Nel racconto davanti ai pm Franco Sebastio, Mariano Buccoliero e Pietro Argentina e al gip Martino Rosati per la prima volta Sabrina racconta che il giorno dell´omicidio suo padre le disse di aver trovato una sim card, forse del telefonino di Sarah. E che le chiese di andarla a cercare con lui proprio giù in cantina.
Gip.: Ma lei pensa che suo padre abbia ucciso Sarah?
Sabrina: Sì



È il 15 ottobre: Michele Misseri, che nella notte tra il 6 e il 7 ottobre scorsi aveva confessato di aver ucciso la nipote Sarah Scazzi, facendo ritrovare anche il cadavere della ragazza, è di nuovo di fronte al pm Mariano Buccoliero.

È presente anche il difensore Daniele Galoppa. Smentendo quanto aveva affermato nel corso della precedente confessione - che aveva commesso il delitto da solo e all'insaputa di tutti, comprese la moglie e la figlia Sabrina, chiama in causa proprio quest'ultima. Ecco il verbale della seconda confessione di Michele Misseri.

PM MARIANO BUCCOLIERO: ... chi porta Sarah nel garage, Michè?
MICHELE MISSERI: L'ha portata Sabrina (...) Forse Sabrina l'ha portata giù per verificare il fatto che io avevo messo la mano.
PM: Sì, quindi qualche giorno prima che avevi messo la mano sul sedere di Sarah.
MICHELE MISSERI: Sì, a quel punto non ci ho visto più e l'ho legata.
PM: Quindi è scoppiato un litigio giù?
MICHELE MISSERI: Sì. (...)
PM: Cioè Sabrina non ci credeva? (...) Sarah invece diceva che era vero questo fatto.
MICHELE MISSERI: Sì.
PM: E quindi poi, quando è arrivata a casa, Sarah ha visto prima Sabrina, quindi è passata dal cancelletto, è entrata dentro e ha incontrato Sabrina: è così, Michele?
MICHELE MISSERI: Sì. (...)
PM: Sarah voleva venire nel garage, voleva chiarire pure lei o lei si rifiutava?
MICHELE MISSERI: Si rifiutava. (...)
PM: E come è stata portata Sarah da Sabrina, in che modo è riuscita a portarla?
MICHELE MISSERI: L'ha portata così malamente (...) con la forza (...) l'ha tirata. (...)
PM: Sarah voleva scendere nel garage?
MICHELE MISSERI: No, non voleva scendere.
PM: E che cosa diceva? «Lasciami stare, voglio tornare a casa»? Che cosa diceva? (...)
MICHELE MISSERI: Diceva: «Lasciami stare e fammi andare a casa». (...) Sabrina ha detto: «no, adesso mi devi far sentire con la tua bocca cosa Š successo».
PM: Sì, e quindi?
MICHELE MISSERI: E poi in quel momento io non ci ho visto più. (...) Sabrina l'ha bloccata (...)
PM: Ma tu che cosa hai detto a loro due Michè?
MICHELE MISSERI: Io a loro due ho detto che non era vero (...)
PM: ... eh ma Sarah ha detto: «È vero che c'è stata la mano sul sedere», poi?
MICHELE MISSERI: Sì. (...)
PM: E Sabrina, quando Sarah ha detto questo, che reazione ha avuto? Si è arrabbiata con Sarah?
MICHELE MISSERI: Si è arrabbiata con Sarah per quello che aveva detto (...) Non so se le ha dato uno schiaffo, non mi ricordo (...)
MICHELE MISSERI: Con le mani la teneva stretta PM: Ma abbracciandola tutta quanta?
MICHELE MISSERI: Sì. ( .. .)
PM: E Sarah che cosa faceva Michè?
MICHELE MISSERI: Se ne voleva andare (...) gridava. (...) Ho detto: «lasciala andare»; ha detto [Sabrina: n.d.e.]: «no mi deve dire prima la verit… cosa Š successo; (...) poi in quel momento io ho perso io pazienza. (...)
PM: ... tu quando Sabrina la teneva stretta hai messo la corda intorno al collo di Sarah?
MICHELE MISSERI: Al collo di Sarah.
PM: E hai stretto.
MICHELE MISSERI: Ho stretto.
PM: Quando tu hai stretto, Sabrina ha continuato a mantenerla stretta a Sarah?
MICHELE MISSERI: No, si è presa paura e l'ha lasciata.
PM: Quando l'ha lasciata? Quando tu l'avevi gi… stretta?
MICHELE MISSERI: Quando la stavo stringendo. (...) Sabrina ha detto: "lascia stare ora l'ammazzi eh ... « (...) mi ha detto: "finiscila"; per la forza che avevo io era troppa... (...)
PM: ... per quanto tempo Sabrina ha continuato a tenerla stretta, mentre tu le attorcigliavi la corda al collo?
MICHELE MISSERI: Roba di minuti. (...)
PM: Sabrina stava piangendo quando comunque ancora la teneva stretta a Sarah?
MICHELE MISSERI: Sì.
PM: Quanto tempo è durata questa azione Michè?
MICHELE MISSERI: Non so, saranno stati cinque, sei minuti. (...) [poi] Sabrina si è presa paura e se ne è andata sopra, io l'ho coperta con un cartone. (...).

PM: ... quando Sabrina stava stringendo, abbracciandola quasi Sarah, va bene, in quel momento Sarah stava piangendo?
MICHELE MISSERI: In quel momento sì. (...) MICHELE MISSERI: [Sabrina] La teneva con le braccia, poi se ne voleva andare che si è girata, in quel momento l'ho messa...

PM: Perché lei, Sabrina, in quel momento continuava comunque a tenerla stretta con le braccia
MICHELE MISSERI: Si la teneva stretta con le braccia, perché il corpo di sopra era libero. (...)
PM: Ma quando stavi stringendo, Sabrina non ha cercato di fermarti?
MICHELE MISSERI: No, Sabrina si è presa pure lei paura ... (...) non ha parlato di Mariangela, solo si è scioccata e se ne andata sopra.
PM: Ma Sabrina aveva la borsa di mare, l'asciugamano oppure era scesa ...
MICHELE MISSERI: no, ce l'aveva solo Sarah. (...) AVVOCATO: Quando ha stretto al collo la corda a Sarah, aveva intenzione di ucciderla?
MICHELE MISSERI: No, volevo darle solo una lezione. (...)
AVVOCATO: E questo perchè? Te lo aveva detto Sabrina?
MICHELE MISSERI: Sì. (...) non si poteva sapere per gli altri (...) sapere in giro (...) in paese ...
PM: Sapere in giro il fatto che lei aveva toccato il sedere della bambina, che l'aveva molestata?
MICHELE MISSERI: Sì.
PM: Perchè Sarah minacciava di dirlo in giro?
MICHELE MISSERI: Sì.
PM: E questo qua lo ha detto Sarah a Sabrina?
MICHELE MISSERI: Sì.
PM: Cioè Sabrina le ha detto: «papà vedi che dobbiamo dare una lezione a Sarah, se no quella va in giro a dire che tu l'hai molestata»?
MICHELE MISSERI: Sì. PM: ... e questo te l'ha detto lo stesso 26?
MICHELE MISSERI: Sì (...)
AVVOCATO: Quando stavi pranzando?
MICHELE MISSERI: Sì.
AVVOCATO: E stavi pranzando da solo in quel momento?
MICHELE MISSERI: Sì, stavo pranzando da solo. (...)
AVVOCATO: Ma ti ha detto Sabrina di prendere la corda, Michè?
MICHELE MISSERI: No la corda l'ho presa da me stesso. (...)
PM: ... in quella circostanza Sabrina ti ha detto che ti avrebbe portato Sarah sotto il garage?
MICHELE MISSERI: Sì.
PM: Quindi ti ha detto, siccome doveva venire alle due e mezzo per andare a mare te la prendo io e te la porto nel garage e le diamo questa lezione. MICHELE MISSERI: Sì.
PM: Ma che tipo di lezione voleva dare Sabrina? Come ha detto? «Dobbiamo dare botte, dobbiamo... », che cosa dovevate fare?
MICHELE MISSERI: No, le volevo solo mettere la corda al collo per spaventarla. (...)
PM: ... con Sabrina avete concordato che dovevate metterle la corda al collo per spaventarla?
MICHELE MISSERI: Sì.
PM: Quindi era d'accordo Sabrina in questo discorso?
MICHELE MISSERI: Sì.

G.: E perché?
S.: Perché adesso inizio a collegare i tasselli, cioè il fatto che il cofano della macchina, che lui mi abbia voluto coinvolgere sin dal primo momento, perché io adesso collego, lui mi voleva far usare la macchina la sera
G.: Il motivo?
S.: Questo non lo so… Questa è la cosa che lui dice che era una terza figlia! Non l´ho ancora capito. A questo punto poteva uccidere anche me!
la sim fantasma
S. Il giorno della scomparsa lui mi ha detto della sim, mi ha voluto far scendere giù nella cantina con lui per trovare la sim. Lui me lo disse in poche parole il giorno della scomparsa, la sera, mi disse davanti alla mamma: «Guarda io ho visto una sim per terra…», ha detto lui, non si capiva. Io gli dissi: «Vabbè, se ce l´hai dammela che la diamo ai carabinieri».
G.: Ma suo padre quando le ha detto di aiutarlo a cercare una sim?
S.: Lui in poche parole mi disse il giorno che sparì Sarah… Uscì questo benedetto fazzoletto e la sim non c´era e lui mi disse: «O l´avrò persa in cantina o in campagna (…) Può essere che è di Sarah quella sim».
G.: Ma dove l´aveva trovata?
S.: Lui ha detto vicino la scuola guida e la Tavernetta, per strada.
G.: È vero che le chiese di spazzare nella cantina per cercare la sim?
S.: Lui disse a me e mia mamma: «Pulisci la cantina e vedi».
G.: Scusi, e lei non si è posta il problema: «Che ci ha fatto Sarah per perdere una sim qui dentro? Perché è entrata in questo garage?».
M.: No, lui ha detto… in poche parole aveva trovato questa sim, l´ha messa nel fazzoletto…
Pm: Suo padre le ha detto che quella poteva essere la sim di Sarah?
S.: Sì.
Pm: E perché non è andato a dirlo ai Carabinieri questo fatto?
S.: E perché io ho detto: «Se non c´è la sim che dobbiamo andare a fare?». (…) Non mi è sembrata una cosa importantissima in quanto alla fine non ho mai dubitato di mio padre, che dovevo andare a fare? Se non c´era la prova della sim!
I Soldi
Sabrina: «A me Sarah mi aveva detto soltanto dei soldi, ecco. quelle due volte che aveva fatto un regalo con i soldi»
Pm: "E beh? E lei cosa ha fatto?»
S.: «E io...ho detto io «va be´, Sarah, perché te l´ha spiegato?», ha detto «No, me li ha regalati così». Io in quel momento sono andata da mio padre, qualche giorno dopo e ho detto «papà, tu hai regalato dei soldi a Sarah, no?». Ha fatto «sì». Ho detto io «perché l´hai fatto?» E lui mi ha detto «no, siccome tu esci tutte le sere e paghi sempre tu, ti volevo dare un mano». Io dissi: «Papà, guarda, non c´è bisogno. Tanto pago comunque sempre io, Sarah lascia i soldi a» casa, quindi è inutile che lo fai». E lui ha detto «va beh, se mi dici così a qusto punto non le regalo più niente» e infatti Sarah non mi ha più detto poi che ha regalato soldi».
la dinamica
Pm: Dice suo padre che quando viene consumato il fatto lei dice «Devo scappare fuori che sta arrivando Mariangela». Da lei l´ha appreso.
S.: Ma questo lo dice lui (…) No, no, no (…) Io sto rimanendo scioccata per quello che dice mio padre. Cioè, veramente se lui mi vuole così bene mi sta mettendo in mezzo ad una situazione veramente assurda!
le molestie
G.: Lei sapeva se suo padre aveva mai rivolto attenzioni sessuali su Sarah?
S.: No (…) Visto che lei annotava tutto sul diario perché non ha annotato sui diari questa cosa? (…) Io infatti non so se credere a quello che sta dicendo mio padre.
G.: Voi figlie avete avuto mai problemi di questo genere?
S.: Io sono uscita tante volte in reggiseno e mutande e non mi ha mai sfiorato o fatto apprezzamenti
L´auto lavata
Sarah, secondo la ricostruzione dei magistrati era già morta. Davanti a casa Misseri arriva Mariangela.
S.: "Quando sono scesa giù per le scale, sono uscita dal cancello e c´era mio padre fuori, io mi ricordo che mi ha detto: «Mi raccomando, ferma Sarah se la vedi perché stiamo andando dalla zia». Però c´è stato un dettaglio che mi ero proprio dimenticata, quando mio padre mi dice: «Sabrì se vuoi stasera puoi usare la macchina che te la sto pulendo». E io ho detto: «A me non mi serve il cofano pulito», anche perché io facendo la battuta ho detto: «Davanti c´è la sporcizia, davanti possono crescere i funghi e gli asparagi» facendo la battuta (...) Mariangela ha riso.

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